Manifesto sull'Acqua di ISF-Italia
Premesse
L'accesso all'acqua è un diritto umano universale al pari dei diritti sociali, culturali e economici. L'acqua, assieme all'aria ed alla luce solare, è indispensabile per tutti gli esseri viventi e costituisce un prerequisito per il diritto alla vita.
Per questo consideriamo l'acqua un bene comune, un bene sociale da condividere, in modo che non diventi generatore di guerre e conflitti tra popoli. I beni economici, nel funzionamento del mercato, sono sostituibili e possono essere scelti. L'acqua, proprio per la sua non-sostituibilità, non può essere considerata un bene economico od una merce.
Crediamo quindi che la mercificazione dell'acqua ed i processi di privatizzazione dei servizi idrici non siano il cammino adeguato per garantire tali prerogative, specialmente nei Paesi dove non esistono sistemi di protezione sociale.
La gestione etica dell'acqua rappresenta un aspetto fondamentale per la costruzione di un "altro" futuro comune a tutta l'umanità. Riteniamo per questo che il governo del ciclo idrico debba assicurare in maniera trasparente l'accesso universale alla risorsa includendo meccanismi di partecipazione dei cittadini e delle comunità , dalla gestione delle fonti di approvvigionamento, fino alla depurazione ed al controllo delle acque reflue.
L' accesso all'acqua deve essere garantito dalla comunità internazionale sulla base dei principi di equità e solidarietà e facendo uso della risorsa idrica in modo razionale e sostenibile.
Denunciamo:
L'accesso all'acqua è un diritto umano universale al pari dei diritti sociali, culturali e economici. L'acqua, assieme all'aria ed alla luce solare, è indispensabile per tutti gli esseri viventi e costituisce un prerequisito per il diritto alla vita.
Per questo consideriamo l'acqua un bene comune, un bene sociale da condividere, in modo che non diventi generatore di guerre e conflitti tra popoli. I beni economici, nel funzionamento del mercato, sono sostituibili e possono essere scelti. L'acqua, proprio per la sua non-sostituibilità, non può essere considerata un bene economico od una merce.
Crediamo quindi che la mercificazione dell'acqua ed i processi di privatizzazione dei servizi idrici non siano il cammino adeguato per garantire tali prerogative, specialmente nei Paesi dove non esistono sistemi di protezione sociale.
La gestione etica dell'acqua rappresenta un aspetto fondamentale per la costruzione di un "altro" futuro comune a tutta l'umanità. Riteniamo per questo che il governo del ciclo idrico debba assicurare in maniera trasparente l'accesso universale alla risorsa includendo meccanismi di partecipazione dei cittadini e delle comunità , dalla gestione delle fonti di approvvigionamento, fino alla depurazione ed al controllo delle acque reflue.
L' accesso all'acqua deve essere garantito dalla comunità internazionale sulla base dei principi di equità e solidarietà e facendo uso della risorsa idrica in modo razionale e sostenibile.
Denunciamo:
- La privazione della possibilità di accesso all'acqua potabile per più di un miliardo di persone al mondo . L'assenza di una fonte sicura di acqua è una delle principali cause di malattia e povertà. L'acqua impura e la mancanza di servizi igienico-sanitari adeguati sono i principali responsabili degli 1,8 milioni di decessi infantili all'anno;
- L'evidente disparità nella distribuzione della risorsa. Il consumo medio, per uso civile, negli Stati Uniti è di 575 litri procapite, in Italia è di 380 litri e in alcuni nei paesi del Sud è inferiore ai 10 litri. Vi sono grandi disparità anche all’interno degli stessi Paesi, dove le fasce più povere della popolazione spesso non hanno accesso alla rete di distribuzione e sono costretti ad approvvigionarsi presso rivenditori privati che forniscono acqua di peggiore qualità e a prezzi più elevati. Le Nazioni Unite fissano a 40 litri al giorno il fabbisogno minimo mentre l'OMS afferma che al di sotto della soglia di 50 litri, si può già parlare di sofferenza per mancanza d'acqua;
- La progressiva riduzione delle fonti di approvvigionamento a causa dell'inquinamento e del prelievo eccessivo d'acqua. Secondo le stime dell'UNDP 1,4 miliardi di persone al mondo vive in bacini idrografici in cui l'utilizzo delle risorse idriche supera il livello minimo di ricarica naturale a causa delle modalità di utilizzo per le esigenze agricole e indutriali.
- L'eccessivo e non sostenibile consumo di acqua minerale in bottiglia . Il ciclo produttivo ed il consumo di acqua minerale hanno costi ambientali elevati. Ogni giorno nel mondo si svuotano più di 200 milioni di bottiglie di acqua con un tempo di smaltimento nell'oridne dei 500 anni, cui va aggiunto l'inquinamento da combustibile fossile, causato dal loro trasporto . L'Italia, in particolare, ha il record mondiale di consumo: 184 litri a persona all'anno, a fronte di una media mondiale di 29 litri;
- L'inerzia delle strutture internazionali . Per raggiungere gli obiettivi del millennio3 riguardanti l'accesso all'acqua ed ai servizi igienico-sanitari entro il 2015 servono 10 miliardi di dollari all'anno. "Possono sembrare una somma ingente, ma deve essere inquadrata nel contesto. Rappresenta meno dell'equivalente di cinque giorni di spesa militare globale e meno della metà di quanto spendano i paesi ricchi ogni anno per l'acqua minerale" - scrive il Rapporto UNDP 20064.
- L'accesso all'acqua come diritto sancito dalle istituzioni locali, nazionali e internazionali e garantito gratuitamente a tutti gli esseri umani, senza esclusione alcuna, in quantità universalmente ritenuta appropriata. Al di sopra di tale soglia, chiediamo che il diritto di accesso all'acqua sia gestito in modo tale da scoraggiarne lo spreco e l'utilizzo inadeguato;
- Il valore dell'acqua come bene comune dell'umanità, non mercificabile e non assoggettabile agli interessi economici e lucrativi;
- Meccanismi di partecipazione delle comunità nella gestione delle risorse idriche, attraverso i contributi dei cittadini, delle realtà organizzate e dalle rete dei movimenti, al fine di realizzare uno spazio pubblico di gestione diretta;
- La costituzione di un fondo internazionale dedicato a progetti finalizzati all'accesso alle risorse idriche, alla gestione del territorio ed al mantenimento degli equilibri idrogeologici;
- La necessità di razionalizzare l'utilizzo dell'acqua in ogni uso (agricolo, industriale e civile) evitando sprechi, limitando l'inquinamento delle falde e delle acque superficiali, attraverso appropriate tecniche di uso, riuso e depurazione, e l’attuazione di ferree politiche di controllo;
- Il controllo pubblico, democratico e partecipato dei servizi idrici, al fine di garantire la trasparenza nella gestione e la tutela del territorio per le generazioni future.
- Sostenere progetti volti a garantire il diritto all'acqua e iniziative in cui l'acqua sia rivendicata come bene comune dell'umanità;
- Sviluppare campagne di educazione alla corretta gestione delle acque, sottolineando come la tutela e la salvaguardia dei nostri territori sia possibile solo attraverso il contributo di ogni individuo;
- Promuovere l'educazione ad un consumo consapevole dell'acqua potabile mettendo in luce le conseguenze ambientali dell'utilizzo di quella in bottiglia e scoraggiandone l'acquisto
- Sensibilizzare i cittadini, le istituzioni e gli enti gestori sulla necessità di razionalizzare i consumi idrici, in particolare i consumi di origine agricola e industriale, promuovendo pratiche più efficienti ed efficaci di utilizzo della risorsa.
- Diffondere in ambito universitario una sensibilità rivolta alla ricerca ed alla progettazione di pratiche di uso sostenibile della risorsa acqua.